Un secondo intervento di Carlo Patrignani (6 febbraio)

Un secondo intervento di Carlo Patrignani  (rete Circolo Rosselli, Milano)
 
Ci vedremo lunedì a Roma per ricordare un altro grande socialista azionista, Tristano Codignola. Laddove alcuni continuano a vedere steccati, io trovo invece punti indispensabili di congiunzione: all’indomani della grande vittoria del referendum sul divorzio del 1974 in un’accesa direzione del Psi, Riccardo ebbe a dire piu’ o meno che “se essere anticlericali vuol dire esultare per questa grande vittoria di civilta’, ebbene noi lo siamo”. E subito dopo aggiunse rivolto al Pci critico’ la proposta di compromesso storico smentita dal voto e precisò: per l’alternativa di sinistra i diritti civili non bastano occorrono le riforme di strutture per migliorare le condizioni di vita materiali e non (qualità e dignità della vita, più cultura e sua disponibilità etc) delle classi meno abbienti, della povera gente, dei lavoratori, delle persone in generale. Certo i Radicali sbagliarono a proporre il referendum sull’art.18 dello Statuto, scritto materialmente da Gino Giugni e fatto legge da Giacomo Brodolini, ex-azionista e socialista, con l’astensione del Pci nel 1970. Ma gia’ nel 1962 in una lettera al Presidente del Consiglio Fanfani, Riccardo chiedeva che lo Statuto fosse messo all’ordine del giorno. Hanno poco oggi i post-comunisti da accusare gli altri e non fare una seria e doverosa autocritica dei loro marchiani errori: allora imperava la ‘doppiezza’ di Togliatti. Non si può chiedere agli altri moralita’, pulizia e coerenza, e restare se stessi all’infinito: non credo – ribatteva Riccardo – che la sinistra abbia di per se’ l’esclusivita’ dell’onesta’. Non si può prefigurare il nuovo mettendo assieme (Bertinotti sul Corriere della Sera) Marx e l’anarchia, Marx e il socialismo utopistico, e non vedere la contrapposizione tra l’alienazione del lavoro e religiosa, asse portante del marxismo, e la prassi del catto-comunismo o del compromesso storico. Questo non vuol dire che non siano possibili alleanze temporali in attesa di un obiettivo chiaro e trasparente: una societa’ socialista capace di legare liberta’, uguaglianza e giustizia sociale. Un sogno, un’utopia? Se anche fosse e’ utile per leggere la realta’ e distinguere il vero dal falso: e in quest’ultima categoria metto senza il minimo dubbio il fenomeno mediatico di Vendola con il ’narcisista’ Bertinotti, nel primo continuo a tenermi stretto l’insegnamento di Riccardo, si fece su esplicita e sottoscritta dichiarazione del febbraio 1981, cremare e senza riti religiosi e date le circostanze oggettive, ossia il voto, so di non sbagliare a scegliere Emma Bonino, e la lista ‘Pannella-Bonino’. E non mi sono affatto ‘anticomunista’, semmai ‘acomunista’.
Carlo Patrignani – Nelle rete del Circolo Rosselli di Milano, 6 febbraio 2010