Un intervento di Carlo Patrignani nel dibattito in rete del Circolo Rosselli di Milano (5 febbraio)

 
Carlo Patrignani, già militante della sinistra socialista e della CGIL, approdato ad una visione – oggi senza partito – di una “sinistra nuova che sappia tenere assieme diritti civili e libertà personali” interviene nel dibattito assai vivace – animato da Giovanni Scirocco – della rete del Circolo Rosselli di Milano. Dibattito che ricevo e nella cui rete Giovanni ha inserito anche mie considerazioni recenti, per esempio sulla “democrazia partecipativa”, che hanno avuto alcuni riscontri. Si capirà perché trascrivo qui il suo intervento di oggi venerdì 5 febbraio sulle piste recenti e lontane delle sinistra e della legittimità di una scelta elettorale a favore di Emma Bonino per gli argomenti che lui stesso tratteggia.
 
Mi ha fatto molto piacere la pubblicazione del mio intervento, caro Scirocco, e ci vedremo sicuramente a Roma per ricordare un altro grande socialista, azionista come Riccardo, Tristano Codignola che ho ben conosciuto nel periodo della militanza nella sinistra socialista. E porto un’ulteriore riflessione dopo aver letto le considerazioni, un po’ troppo sconclusionate – Marx e l’anarchia, Marx e il socialismo utopistico ma restando comunista – di Fausto Bertinotti sul Corriere della Sera di ieri: non mi hanno stupito conoscendo l’uomo da segretario confederale della Cgil, quando più per uno spazio personale – soffriva terribilmente la poca stima di un esimio sindacalista, come Bruno Trentin che veniva se non erro da una formazione azionista e giellista, – si inventò la corrente ‘Essere Sindacato’ visto che a sinistra non aveva alcuna chance di emersione! Tra il 2004 con la ‘non violenza’ e il 2007 con il ‘Socialismo del XXI°’, Bertinotti ha tentato di recuperare temi ed idee che non appartenevano alla sua storia politica ed azione politico-sindacale, creando – lo confesso – attese e speranze. Poi? dice al Riformista che Riccardo non vide il ’68, non capi’ quel che bolliva nella Cisl, non si immerse nei movimenti. Allora il forte dubbio: ma davvero Bertinotti intende rivitalizzare quella storia che ne sono convinto resta ed e’ tuttora la sola ‘via d’uscita’ a sinistra dall’attuale crisi economica e politica? Come si fa a dire cose totalmente false su Riccardo, se con Trentin e Carniti alimentò il ’68-’69 sia sul piano teorico che politico? E ancora sul piano comportamentale: a spaccare si fa prima che a unire, sosteneva Riccardo e aveva allora ragione (scissione del Psiup, poi quella di Anderlini e Carettoni, poi quella di Codignola, Leon, Achilli) tanta quanta ne ha ancora ora con la orrenda frammentazione atomica delle tante e false identità politiche che celano prebende e finanziamenti pubblici! Sono e resto ‘socialista lombardiano’ senza dimora, un barbone, perché nessun partito mi corrisponde: però siccome votare e’ un dovere alle regionali scelgo Emma Bonino non fosse altro perché e’ una donna stupenda e da laico ho condiviso in toto le battaglie per il referendum sul divorzio e la 194 sull’aborto (il Pci e parte del Psi cercarono accomodamenti per non disturbare la Chiesa), per l’obiezione di coscienza, cosi’ come fece Riccardo che firmò sempre i referendum dei Radicali. E ho ripulsa quando sento Nichi dire: con Fausto e’ un piacere discutere di San Paolo fino all’alba! e poi perorare da Bari la causa della sinistra socialista…Per me e moltissimi altri era un piacere discutere con Riccardo che non e’ mai stato marxista di Marx e dell’alienazione, di Luxemburg e del nesso libertà-uguaglianza-giustizia sociale, di Sartre, Foucault, Deleuze e delle loro ‘aberranti’ teorie, nonché delle filosofie platonico-cristiane che presuppongono, un uomo, una Chiesa, un Partito che presiedono alla vita delle persone. Lavoro per una sinistra nuova che sappia tenere assieme diritti civili e libertà personali con la soddisfazione di bisogni (un salario equo, una casa, una sanità giusta) e la realizzazione di quelle esigenze che fanno l’identità’ umana prima che sociale e professionale: conoscere Dante, apprezzare Omero, ammirare Picasso, decidendo insomma della propria esistenza e della propria vita!