Elezioni Regionali 2010
22 gennaio 2010
Marco Pannella, Emma Bonino e Marco Cappato mi hanno proposto di candidarmi nelle liste radicali alle elezioni regionali, nella lista che chiede il voto nella mia regione, cioè la Lombardia.
La difficoltà di riuscita di una candidatura (per cui comunque mi batterò) non è il punto essenziale della decisione a favore o contro. Considero infatti “esito” la possibilità di esprimere – dopo anni di responsabilità in istituzioni o imprese, in condizioni di soggettiva incompatibilità con l’appartenenza a partiti – un pensiero altamente fazioso, cioè schietto e non di comodo, sulla qualità del nostro sistema democratico e sul problema dominante di istituzioni così poco o male al servizio del paese e della gente che persino un grande sociologo italiano più sensibile alla società che allo Stato, Giuseppe De Rita, le ha chiamate “il regno inerme”.
Ho chiesto ai leader radicali – ringraziandoli per la proposta maturata nel quadro di sensibilità convergenti che un libro realizzato con Marco Pannella ha di recente esplicitato – di essere considerato per mia storia personale un “socialista indipendente”. Con questa qualifica culturale, che esprime anche auspicio di nuove coalizzabilità tra socialisti e radicali e di più ampio dialogo tra le culture liberaldemocratiche, ho accettato – dopo avere informato il rettore del mio ateneo – di portare il mio contributo, nella testa di lista a Milano e come capolista a Como.
Preparerò alcune meditate argomentazioni, che invierò a chi mi manifesterà interesse e che comunque alimenteranno questo spazio sul mio sito, sui temi che fanno parte della mia esperienza (tra l’altro anche quella di ex-direttore generale del Consiglio regionale della Lombardia) e del rapporto con alcuni settori della società civile.
La difficoltà di riuscita di una candidatura (per cui comunque mi batterò) non è il punto essenziale della decisione a favore o contro. Considero infatti “esito” la possibilità di esprimere – dopo anni di responsabilità in istituzioni o imprese, in condizioni di soggettiva incompatibilità con l’appartenenza a partiti – un pensiero altamente fazioso, cioè schietto e non di comodo, sulla qualità del nostro sistema democratico e sul problema dominante di istituzioni così poco o male al servizio del paese e della gente che persino un grande sociologo italiano più sensibile alla società che allo Stato, Giuseppe De Rita, le ha chiamate “il regno inerme”.
Ho chiesto ai leader radicali – ringraziandoli per la proposta maturata nel quadro di sensibilità convergenti che un libro realizzato con Marco Pannella ha di recente esplicitato – di essere considerato per mia storia personale un “socialista indipendente”. Con questa qualifica culturale, che esprime anche auspicio di nuove coalizzabilità tra socialisti e radicali e di più ampio dialogo tra le culture liberaldemocratiche, ho accettato – dopo avere informato il rettore del mio ateneo – di portare il mio contributo, nella testa di lista a Milano e come capolista a Como.
Preparerò alcune meditate argomentazioni, che invierò a chi mi manifesterà interesse e che comunque alimenteranno questo spazio sul mio sito, sui temi che fanno parte della mia esperienza (tra l’altro anche quella di ex-direttore generale del Consiglio regionale della Lombardia) e del rapporto con alcuni settori della società civile.
- candidatura stefano rolando pag. 01
- candidatura stefano rolando pag. 02
- candidatura stefano rolando pag. 03 e 04
- candidatura stefano rolando pag. 05