Stefano Rolando al Rotary Manzoni Studium su “brand Milano e Expo 2015”
Breve sintesi dell’intervento.
Il prof. Stefano Rolando insegna Teoria e tecniche della comunicazione pubblica all’Università Iulm di Milano, è stato direttore generale dell’informazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e direttore generale del Consiglio regionale della Lombardia, dirigente alla Rai e all’Olivetti, direttore generale dell’Istituto Luce. Dal 2012, incaricato dal sindaco di Milano, presiede il Comitato Brand Milano. Scopo del Comitato è di analizzare il patrimonio simbolico collettivo della città (materiale e immateriale) nella sua evoluzione storica e nei suoi probabili cambiamenti futuri per orientare una rigenerata “narrazione” della città soprattutto in vista di grandi eventi. Da qui l’illustrazione fatta ai Soci del Rotary Manzoni Studium lunedì 22 settembre di come guardare oggi al “brand Milano” inteso come un insieme identitario della comunità che ha due importanti appuntamenti nel 2015, l’Expo e l’avvio della Città metropolitana.
Nella sua relazione ha esaminato alcune grandi trasformazioni di racconto della città dall’Expo del 1906 – tutto orientato alla promessa industriale e tecnologica – all’Expo del 2015. Una città che vive una ormai lunga stagione di economia mista (manifatturiera ma sempre più creativa e dei servizi) e che trasforma la città in senso più globale e ormai a breve con dimensione metropolitana, due cambiamenti che modificano sostanzialmente identità e storytelling della città. Un racconto che non può essere fatto dalle sole istituzioni, ma da tutto il sistema sociale, produttivo, mediatico. E che quindi comporta confronti, dibattiti, conflitti e sintesi. Ma che poggia anche sul vivo interesse dei cittadini – anche dei giovani – per recuperare padronanza della propria storia e della propria identità, soprattutto quando ciò comporta una migliore condizione per progettare il futuro. Quanto ad Expo – come è avvenuto in altre parti del mondo – il racconto di Milano (città ospitante) si integrerà con quello dell’Italia cercando di cogliere il senso profondo della tematica (che non è mangiare ma “nutrire il pianeta”), quindi un grande tema su cui Milano ha l’esperienza di una città dei diritti (da Costantino a Beccaria) e di una lunga evoluzione della tecnologia alimentare oggi al servizio di un causa di squilibrio planetario.