“Fare accadere le cose”.Concluso primo laboratorio formativo di Fond. Nitti su management e sviluppo

Messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: investire sulle migliore energie del Paese
I ministri Francesco Profumo e Fabrizio Barca concludono la prima edizione del corso “Far accadere le cose” a Villa Nitti di Maratea

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Villa Nitti, Maratea 26 maggio 2012 – “L’innalzamento degli standard formativi nel Mezzogiorno e la valorizzazione del capitale umano di cui spesso il meridione è ricco sono condizione imprescindibile per lo sviluppo dell’intera Italia. Solo investendo sulle migliori risorse ed energie del Paese, e in particolare su quelle del Sud, finora lungamente sottoutilizzate, sarà possibile superare le attuali difficoltà di ordine economico e sociale e offrire una prospettiva di rilancio e di crescita sul piano nazionale”. Con questo messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è aperta la cerimonia di consegna dei diplomi del laboratorio “Far accadere le cose – Strumenti per il successo dei progetti rivolti ai luoghi nel Sud d’Italia” promosso dalla Fondazione “Francesco Saverio Nitti”.
All’esperienza didattica hanno aderito – in qualità di partecipanti o di sostenitori – diciassette organizzazioni private, pubbliche e del Terzo settore. Il laboratorio, durato tre mesi, ha visto la partecipazione di ventiquattro allievi, provenienti dal Sud d’Italia che hanno svolto 240 ore di lezioni frontali, 140 ore di lavoro di progettazione, 45 ore di seminari di approfondimento e partecipato a cinque convegni. 31 i docenti di alto livello, italiani e stranieri, coinvolti nel progetto didattico, coordinato da Gilberto Seravalli, teso a mostrare che far accadere le cose e uscire dalle trappole dell’arretratezza è possibile attraverso volontà, fiducia e metodo, indispensabili anche a far comprendere quali difficoltà devono essere superate per ridare dignità al reale. “L’arricchimento con cui tornate ai vostri lavori vi darà forza e vi rende argine al vento di retorica e clientelismo che torna a spirare nel Sud. La vostra esperienza ha prodotto materiale e sedimentato un metodo utili a questo territorio e di valore per tutti” sono state  le parole con le quali il ministro della Coesione Territoriale Fabrizio Barca ha salutato gli allievi della Scuola concludendo i lavori. E’ toccato, invece, al ministro Francesco Profumo consegnare i diplomi di fine corso ai partecipanti. “L’Italia rinasce dal Sud, un Sud per l’Europa – ha dichiarato il ministro all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca scientifica – e questo tipo di laboratorio vivente può dare un grande contributo per far ripartire il Paese. Quanto all’esperienza che sta svolgendo la Fondazione Nitti, in nome di una personalità che ha guidato il Paese, auspico che ci siano le condizioni per ampliare questa esperienza non solo a favore del Mezzogiorno, ma dell’intera comunità nazionale”.
Negli interventi di apertura – con i saluti di Patrizia Nitti (nipote dello statista cui è intitolata la Fondazione e presidente dell’omonima associazione) e del sindaco di Maratea Mario Di Trani – hanno preso la parola il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, il presidente della Fondazione Nitti Stefano Rolando, il rettore dell’Università della Basilicata Mauro Fiorentino, il presidente del Comitato scientifico di Fondazione Nitti Giuseppe Galasso.
Vito De Filippo (presidente della Regione Basilicata)
Gesualdo Bufalino diceva che progresso è treni più libri, economia più libri, lavoro più libri, eccetera. Abbiamo problemi di sviluppo che riguardano infrastrutture, trasporti, classe dirigente. Ma certamente abbiamo un problema di salto culturale. Il contributo che viene dalla Fondazione Nitti e dall’esperienza che oggi concludiamo a Villa Nitti a Maratea è, dunque, sostanzialmente di quest’ordine, quindi metodologico. Per questo noi sosteniamo il progetto nella sua prospettiva e nella sua rappresentatività di strategie importanti per il nostro territorio.
Stefano Rolando (presidente della Fondazione Nitti)
“Far accadere le cose” (progettandole innovativamente per gli interessi generali) comporta ora un bilancio per riconoscere le cose già accadute e i problemi aperti. La Fondazione e i suoi soci istituzionali hanno ora questa responsabilità. Di progetto, di continuità, di ampliamento della partecipazione. La formazione accademica legittimamente è centrata sul “dover essere”. Qui dobbiamo fare un passo in più che è quello del riscontro costante con i conflitti e i vincoli.
Mauro Fiorentino (rettore Università della Basilicata)
Anche il sistema universitario è parte dell’innervatura responsabile che ha attraversato la scelta della Fondazione Nitti per creare questa sperimentazione. E serve lo stimolo che proviene da un approccio condotto senza vincoli accademici per connettere ciò che, proprio in questo periodo di cambiamenti interni degli atenei, ci aiuta a interpretare meglio la domanda di formazione.
Giuseppe Galasso (presidente Comitato scientifico Fondazione Nitti)
L’esperienza condotta si è misurata con serietà attorno a stereotipi del rapporto tra cultura e responsabilità che è un punto centrale (grazie anche al pensiero di uomini come Nitti e Dorso) della riflessione sul Mezzogiorno.

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La Fondazione “Francesco Saverio Nitti” è stata costituita a Melfi il 17 novembre 2009 per raccogliere l’eredità morale e civile dello statista e studioso lucano, per promuovere attività di ricerca, formazione ed iniziativa culturale finalizzata alla formazione della classe dirigente del Mezzogiorno. Soci della Fondazione sono la Regione Basilicata, il Comune di Melfi, il Comune di Maratea, l’Associazione “Francesco Saverio Nitti”, la Provincia di Potenza, l’Università della Basilicata. Partecipano Ministri Economia, Sviluppo economico e Beni Culturali