Pisapia al Teatro 89. Prolungamento in pubblico dell’intervista di “Due arcobaleni” (30 gennaio)

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(RICP, 30 gennaio 2012) – Teatro Spazio 89, gremito (oltre 500 persone) a via Fratelli Zoia a Milano, tra San Siro e Lampugnano, quartiere di profondità (80 mila abitanti) di una città che misura ormai non solo attese ma anche alcuni risultati della giunta Pisapia, dopo otto mesi di lavoro.
Occasione il prolungamento in pubblico, promosso dal circolo di cultura politica di Via Monreale, dell’intervista a Giuliano Pisapia contenuta nel libro Due arcobaleni nel cielo di Milano (Bompiani, ottobre 2011).
Due domande di Stefano Rolando, in apertura, su Milano e il governo Monti e sul rapporto tra la cultura sociale del “fare” e la vecchia sinistra delle liti ideologiche nella convivenza di governo a Palazzo Marino.  Poi le domande dei cittadini. Quelle mandate prime per mail, quelle estemporanee dalla platea.

Italo Geminiani, ravennate di Alfonsine, moderatore della serata, ha chiamato Pisapia Cesare, Rolando Alfonso, De Bortoli Francesco. Strappando due risate. Ma l’aggiornamento dell’approccio alla città è stato molto interessante. Cantieri materiali e immateriali. Recupero del deficit  di democrazia. Segnali all’Italia e alla fine del “percorso di emergenza” , per il quale il Sindaco rivela due timori: il possibile recupero della destra e il rischio che il paesi si “accontenti” dei tecnici se la politica non riesce a riformarsi.
Poi raffica di temi concreti. Area C, precariato, Darsena, case popolari, Ippodromo chiuso, città metropolitana, antimafia, mezzi pubblici notturni, quartieri e consigli di zona, scuole civiche, volontariato, balconi che crollano, Fondazione Welfare, Citylife, cultura e periferie, amianto, bambini, scolaresche a Palazzo Marino. Eccetera, eccetera.
Le battute finali di Pisapia sono di forte solidarietà e inco9raggiamento per il rilancio (anche a Milano) della lotta all’evasione fiscale.