Nota di sintesi. Conferenza a Sofia del Club of Venice sulla comunicazione di crisi (30 marzo)
CLUB OF VENICE
WORKSHOP on CRISIS COMMUNICATION
Sofia, Bulgaria, 29-30 March 2012
Venue: Central Military Club (TBC)
Nota di sintesi
Comunicazione di crisi. Conferenza a Sofia del Club of Venice
COORDINAMENTO, FORMAZIONE PREVENTIVA, RESPONSABILITA’

Vincenzo Le Voci, Rumiana Bachvarova, Stefano Rolando, Vassela Tcherneva
Sofia, 30 marzo 2012
Catastrofi naturali e crisi sociali dominano lo scenario di uno specialismo della comunicazione pubblica – la comunicazione, appunto, “di crisi e di emergenza” – che è materia di questa conferenza promossa a Sofia dal Club of Venice, con la collaborazione delle istituzioni europee e del governo della Bulgaria.
Da un lato terremoti, alluvioni, recenti rigidità invernali che hanno mietuto vittime. Dall’altro lato la crisi economica e occupazionale, che ha caratteri globali e che sta portando nelle piazze lavoratori che perdono il posto di lavoro, giovani che non hanno condizione di formare famiglie, settori produttivi che sono schiacciati dalla stretta recessiva.
“Gli operatori intermedi di un dialogo difficile tra istituzioni e società – dice il presidente del Club of Venice Stefano Rolando, che ha introdotto i lavori – si interrogano sul loro ruolo che risponde a volte a due mandati opposti: dire la verità, omettere la verità. Un passaggio professionale delicatissimo che connette professionalmente – non sembri un tema minore – la comunicazione pubblica ad una moderna e civile cultura statistica“.
Rumiana Bachvarova, capo di gabinetto del primo ministro bulgaro, introduce il tema della responsabilità, professionale: “E’ finito il tempo dell’ anonimato dei funzionari. Devono esporsi, stare in prima fila, assumersi l’onere di dare soluzioni nella gestione“.
Al tavolo del seminario (in svolgimento al Club Militare nel centro della città) anche esperti di strategia. Ivan Krastev (Center for Liberal Strategies, Vienna) dice: “Nel passaggio storico in cui viviamo e’ importante non screditare le istituzioni democratiche europee. Vi e’ chi ha tentato di rappresentare la disintegrazione dell’Unione europea. Ma proprio la crisi ha mostrato che questa e’ una soluzione impossibile. Da qui la necessita di ricominciare una nuova rappresentazione”.
E, di rincalzo, l’ ambasciatore tedesco in Bulgaria Matthias Höpfner: “E’ vero che serve solidarietà, ma serve anche solidità. E ciò presuppone regole osservate da tutti“.
Nella discussione scorrono tutti gli argomenti della turbolenza globale. le questioni umanitarie prima di tutto, generate da eventi naturali, da guerre, da drammi e rivolte nel quadro politico. Le foto – che appaiono in sequenze dei passaggi mediatici delle crisi – degli abbracci di Gheddafy con Blair, Sarkozy e Berlusconi fanno discutere del rapporto tra storia e comunicazione.
Vassela Tcherneva, portavoce del ministero degli Esteri della Bulgaria, dice: “Qui conta la stretta cooperazione internazionale e bisogna rafforzare ora quella europea“.
Fukushima ricorre negli interventi. Un banco di prova planetario. Una lezione che ha permesso di modificare approcci e procedure. E naturalmente anche le turbolenze economico-finanziarie, soprattutto nell’euro-zona, hanno investito il modello di rappresentazione delle crisi nel rapporto tra stati e quadro generale dell’Unione. Una serie dei casi di studio al riguardo sono stati discussi, con la moderazione di Verena Novotny, già portavoce della Cancelleria austriaca.
E’ Pier Virgilio Dastoli – a nome dello “Spinelli Group” costituito da eminenti europeisti – a portare la discussione sul contesto della “primavere araba” osservando che: “Diventa ormai necessario per la comunicazione pubblica europea porsi il problema del dialogo mediterraneo con i soggetti che animano lo sforzo di cambiamento che non può limitarsi solo alla rete dei blogger”.
Interessante squarcio tema del “cyber-terrorismo” trattato da francese Bruno Denoyelle, che ha presentato il sito “www.securite-informatique.gouv.fr” promosso per fare interagire soggetti pubblici e di impresa sul terreno della vulnerabilità informatica (spionaggio e terrorismo).
Vincenzo Le Voci, consigliere al Consiglio UE e segretario generale del Club of Venice, tira le conclusioni dell’evento (al quale, nella parte italiana, ha partecipato Tiziana Antonelli del Dipartimento Politiche Comunitarie) annunciando per il 24 e 25 maggio una conferenza programmata a Cipro e per l’ autunno la tradizionale sessione plenaria presso la Biblioteca Marciana a Venezia.