Marco Cappato e Stefano Rolando in piazza Duomo a Como il 14 febbraio

http://www.radicalicomo.it – Aldo Guffanti 339 5977946 Gabriella Barbaro 345 2546663
 
Terza domenica di campagna elettorale a Como. Incrementa l’affluenza ai tavoli per le firme dei cittadini alle liste, anche se il traguardo è ancora lontano. Quando è possibile presidiare le piazze il dialogo con i cittadini è vivo e pertinente. Toccati nel comizio di San Valentino  temi di fondo della posta in gioco delle Regionali del 2010. In Piazza Duomo oggi  Marco Cappato, Stefano Rolando, Gabriella Barbaro e Aldo Guffanti.
 
Marco Cappato (candidato alla presidenza di Regione Lombardia):
La nostra battaglia di fondo: convincere il cittadino, di fronte a ondate di scandali e furti nelle istituzioni, che è suicidario dire SONO TUTTI UGUALI
Stefano Rolando (capolista a Como): “Tre consiglieri – PDL, Lega e PD – hanno rappresentato la provincia di Como in Consiglio regionale. I tre costano alla collettività
2 milioni e mezzo di euro nella legislatura. I cittadini si chiedano se hanno reso davvero per questo investimento”

                                   
    
A sinistra Marco Cappato, Stefano Rolando e il tavolo dei radicali. A destra Gabriella Barbaro e Stefano Rolando
 
Como 14 febbraio 2010 – Comizio radicale oggi in Piazza Duomo a Como per sostenere la difficile e necessaria raccolta di firme dei cittadini che consente la presentazione al giudizio degli elettori della lista Bonino Pannella anche in provincia di Como e per approfondire, nel dialogo di un’intera giornata con i cittadini, le analisi e le proposte dei radicali nelle Regionali e nell’attuale momento politico nel paese. Ha aperto il comizio Gabriella Barbaro – mentre Aldo Guffanti e Rosella Colombo, candidati nella lista Bonino-Pannella presidiavano i tavoli di raccolta firme – per sottolineare la difficoltà operativa, con vincoli e limiti, della raccolta firme, la sostanziale emarginazione informativa da parte dei media di Como della campagna radicale e l’impegno dei candidati radicali attorno ai temi di una visione alternativa della democrazia e dell’attuale gestione del potere nella Regione e nel territorio. Marco Cappato (candidato alla Presidenza della Regione) è stato interrotto dal vicino gazebo della Lega Nord quando ha ricordato che “nella grave vicenda degli scontri a Milano di ieri esplosi per ennesime vicende di sbagliata gestione delle questioni migratorie – in cui l’Italia affida alla repressione del colonnello Gheddafi soluzioni di una non capacità di affrontare qui coesione e integrazione – è riecheggiata la sinistra idea dei leghisti di risolvere casa per casa la caccia agli immigrati non graditi“. “Caso per caso” hanno gridato dal gazebo del Carroccio. “Capisco la vostra correzione – ha detto Cappatoma dovreste spiegarlo al Corriere della Sera che ha scritto in prima pagina “casa per casa” riportando le parole emerse ieri durante gli scontri”. Un ampio discorso quello dell’on. Cappato che ha preso in considerazione il quadro grave delle notizie di questi giorni, non solo per acuirsi della crisi degli immigrati ma anche per il rimbalzare di fatti di corruzione, per lo più con flagranza. “Non dite, cari cittadini, la qualunquistica battuta “sono tutti uguali”, facendo così alla fine il vostro danno e non favorendo le scelte che sessanta anni di vita politica italiana vi offrono limpidamente. Vi sono storie, certo, che si ripetono uguali. Ma vi è anche una storia, quella dei radicali, che esce con nettezza nel rapporto tra etica pubblica e rappresentanza nelle istituzioni. Una storia che porta ora Emma Bonino a rappresentare una vasta coalizione sociale e politica capace, in forme nuove, di guidare la regione della capitale d’Italia e che porta i radicali ad assicurare in Lombardia il diritto dei cittadini ad un controllo contro l’affarismo e  contro l’occupazione politica integrale della sanità”. Stefano Rolando (capolista a Como e candidato a Milano) ha a sua volta parlato di rischio di democrazia bloccata per fragilità delle alternative. “I cittadini devono pretendere di sapere se i loro rappresentanti hanno reso o no un servizio al bene comune e agli interessi della collettività. Quel che appare del rendimento dei tre eletti – PDL, Lega e PD – nella legislatura che si chiude è modestissimo a fronte del loro costo di 2 milioni e mezzo nei cinque anni di mandato. Bene comune è oggi più regole per una democrazia in cui potere e controllo devono contare alla pari e verità di informazione sui temi nodali dell’uscita dalla crisi e delle proposte per affrontare – anche in provincia di Como – innovazione, nuova economia, speranza di generare nuova occupazione”.

La registrazione audio del Comizio a Piazza Duomo a Como il 14 febbraio 2010
http://www.radioradicale.it/scheda/297392/il-voto-ai-radicali-perche-in-italia-perche-in-lombardia-perche-a-como