L’ultimo fascicolo di Rivista italiana di comunicazione pubblica

Esce con ritardo il n. 41-42/ 2010 di Rivista italiana di comunicazione pubblica .

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Negli ultimi due anni le piccole fonti di sostegno –
come avviene in generale per le riviste di cultura e di tipo scientifico e professionale in Italia –
si sono annientate e la casa editrice Fanco Angeli, vedendo a rischio la soglia minima degli abbonamenti
(che pure ha resistito negli anni ma che se non viene alimentata da un accurato lavoro di marketing ha un declino fisiologico), ha deciso di non continare le pubblicazioni.
Gli ultimi tre fascicoli (la serie 2010) è stata rinnovata nella grafica e nell’impostazione,
con maggiore presidio dell’attualità (interviste e dossier)  e rinnovamento dei collaboratori.
Molti apprezzamenti e una ancora invidiabile unicità di ruolo.
Ma nessuno guarda ai contenuti, quando la soglia economica raggiunge i livelli di guardia.
L’impossibilità di proseguire nel suo lavoro di chi ha coordinato redazionalmente la rivista per dieci anni ha aumentato il disagio.
L’ho fondata e la dirigo da 12 anni. Ho messo in essa risorse, tempo, dedizione.
Con molto dispiacere ho scritto l’editoriale annunciando il rischio di chiusura.
Contemporaneamente dicendo alcune verità su ciò che ha concorso a depotenziare le possibilità della rivista.
Ora si farà una riflessione su come continuare comunque l’esperienza.
Spero che alcuni amici davvero interessati concorrano alla riflessione.
Questo il testo dell’editoriale.

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