Le ragioni dello sciopero totale di fame e sete di Emma Bonino
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“Senza rassegnazione e non per alzare bandiera bianca ho deciso di accompagnare tutte le precedenti denunce sull’illegalità dell’intero processo elettorale con un’iniziativa non violenta dello sciopero della fame e della sete”. Lo ha detto la candidata del centrosinistra alla Regione Lazio Emma Bonino ai microfoni di RadioRadicale. “Nei giorni scorsi – ha ricordato Bonino – abbiamo avvertito le più alte cariche dello Stato che si stava puntualmente violando la legge elettorale. Che c’è un regime che precipita in una strage di legalità senza precendenti”.
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Un’iniziativa “di speranza”, “per lottare fino all’ultimo”, per chiedere al governo “di trovare una soluzione a questo problema di illegalità”. Con queste parole Emma Bonino, candidata alla presidenza della Regione Lazio, ha annunciato che oggi pomeriggio inizierà lo sciopero della sete per combattere contro le illegalità nella raccolta firme per la presentazione delle liste alle elezioni regionali.
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“Io ho tenuto informato i vertici del Pd dell’andamento della situazione, ne ho parlato in tutti i comizi pubblici e nelle interviste, abbiamo avvertito il Governo, informato il Quirinale. Questa mattina c’era una riunione del comitato elettorale a Roma, ma il nostro interlocutore sono le istituzioni e il Governo”. Lo ha detto la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio Emma Bonino ai microfoni di RadioRadicale.
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“Ho posto il problema della legalità e del processo democratico, a partire dalla Rai, fino ai comuni e ai 300 mila autenticatori delle firme che non rispettano quanto previsto dalla legge 43 del 1995”, ha spiegato Bonino parlando a Milano a proposito delle presenze politiche nelle trasmissioni Rai e nei tg, del mancato avvio delle tribune politiche, “della manipolazione delle leggi elettorali a campagna in corso” in alcune regioni e dei “sabotaggi” nella raccolta delle firme.
Lo sciopero della fame e della sete è quindi, secondo Bonino, un tentativo “per richiamare le istituzioni a porre un limite a questa illegalità con qualche strumento, anche il decreto legge”. Ma “non si tratta di chiedere piaceri a nessuno”, ha spiegato Bonino a chi le ha chiesto se non si trattasse di un’accusa anche agli alleati del Pd. L’iniziativa “costosissima e pesante” e che inizierà oggi dopo aver letto le analisi sul suo stato di salute non fermerà la sua campagna per le regionali laziali che “continuerò nei limiti delle mie capacità fisiche”. Anche se poi, a chi le chiedeva di un possibile ritiro dalla corsa per il Lazio, è tornata a ripetere: “Decideremo all’ultimo minuto, a livello nazionale, il da farsi”.