In uscita: Stefano Rolando, La comunicazione pubblica per una grande società (ETAS)
Novembre 2010, esce con Etas il nuovo libro di Stefano Rolando sulla comunicazione pubblica
La comunicazione pubblica per una grande società
Ragioni e regole per un migliore dibattito pubblico
Una citazione
“Ci accorgiamo che la parola pubblico comprende molto più dello Stato e che la parola comunicazione non riguarda solo megafoni e messaggi, ma anche ascolto, dialogo, rappresentazione condivisa, naturalmente anche il valore di una certa conflittualità. Se lo confermasse con una adesione non retorica anche la politica, la nostra democrazia avrebbe più qualità. Se i media accogliessero di più anche le fonti della società orizzontale, essi avrebbero un disegno più robusto per sopravvivere al loro stesso declino”.
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L’approccio
Stefano Rolando da anni contribuisce ad animare – nelle istituzioni, nelle professioni, nelle università, in Italia e nel dibattito internazionale – l’evoluzione della comunicazione pubblica.
Ricapitola ora il percorso, descrivendo i cambiamenti del modo con cui politica, istituzioni, media, imprese, associazioni e cultura potrebbero e dovrebbero interagire oggi nel dibattito pubblico, attorno ai temi di fondo della storia comune e della cultura dello sviluppo.
Proponendo un livello di percezione del tema – al di là delle condizioni normative con cui esso è agito nelle pubbliche amministrazioni – utile alla sinergia tra stato e società. In un’epoca di crisi e di trasformazione della nozione stessa di democrazia, ma anche in contesti di riorganizzazione e ridisegno di prospettive. Soprattutto in quel rapporto tra pubblico e privato fatto insieme di snellimenti, riforme, deleghe e sussidiarietà che nelle democrazie occidentali va sotto il nome di “Big Society”.
Dunque una comunicazione pubblica ibridata tra dinamiche politico-istituzionali, socio-economiche e culturali. Per superare l’insufficienza di una gestione limitata alle pubbliche amministrazioni e condizionata oltre il necessario dalla politica. E per questo rianimata dalla potenzialità della rete e da una ricerca di spazi di libertà e partecipazione oltre a quelli che media e burocrazia intendono concederle. Un comunicazione funzionale al tema di fondo, appunto, della identità competitiva e solidale.
Dopo tante riflessioni e proposte nate dentro una speranza di modernizzazione della pubblica amministrazione, è venuto anche il momento di pensare a un ambito di opportunità e di soggetti che nutrono in modo decisivo la rappresentazione di ciò che consideriamo “pubblica utilità”. E che possono essere più protagonisti del cambiamento, all’insegna del fatto che esso è tale se nasce soprattutto da nuovi equilibri di responsabilità sociale più che da un ennesimo decreto. Nelle conclusioni, tuttavia, anche un abbozzo di proposta per un nuovo sistema regolatorio.
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L’autore
Stefano Rolando è professore di ruolo all’Università IULM di Milano di Teoria e tecniche della comunicazione pubblica, presidente del coordinamento europeo della comunicazione istituzionale nell’ambito UE (Club of Venice), membro del consiglio scientifico Unesco-Bresce, membro del Consiglio superiore delle Comunicazioni in Italia, direttore di Rivista italiana di comunicazione pubblica.
Attività e pubblicazioni in www.stefanorolando.it |