Il quesito di Fazio e Saviano. Divido le mie ragioni
Rispondo in libertà al quesito di Fazio e Saviano.
Dividendo le mie ragioni.
Resto
- Perché la curiosità di sentire da vicino il profumo del cambiamento è forte
- Perché la morbidezza del nostro panorama storico, culturale e ambientale è confortante
- Perché la costruzione dell’identità italiana di Amelia non è compiuta
- Perché la mia attività di scrittura ha bisogno (anche reattivamente) di un certo contesto di alimentazione
- Perché il mio insegnamento ha bisogno della lingua italiana
- Perché ho visto molto mondo e non c’è nulla di così prepotente da sradicarmi
- Perché mi piace viaggiare e nel viaggiare mi piace tornare
- Perché mi piace criticare l’Italia e gli italiani pagando il prezzo dell’appartenenza
- Perché le fonti “astratte” (carte e rete) non sono sufficienti ad argomentare la mia modalità di “racconto”
- Perché custodisco i vestiti e le onorificenze per il giorno in cui il mio paese avesse eventualmente ancora bisogno di me.
Vado
- Perché ho bisogno di un contesto sociale e istituzionale più etico
- Perché mi servirebbe un clima creativo più moderno
- Perché vorrei vedere da vicino istituzioni e imprese che finanziano le idee
- Perché vorrei frequentare di più civil servants competenti e specchiati
- Perché vorrei frequentare ambienti in cui la donna non è merce né allusione
- Perché non sopporto vedere il pizzo sull’accesso al mercato del lavoro
- Perché non tollero l’invasione degli yes man nella classe dirigente
- Perché voglio fruire di media davvero informati e informanti
- Perché mi farebbe bene lavorare in una università libera concepita per incentivare la formazione critica.
- Perché voglio avere attorno più spesso persone che amano l’Italia e anche gli italiani
Stefano Rolando
26 novembre 2010