ANSA 26/06/2008 – Il libro del giorno
Quelli del Quarantotto, nati dopo la seconda guerra mondiale, fanno un bilancio della loro generazione. Ma un bilancio particolare, in cui il vissuto personale e la storia si intrecciano, in cui non ci sono ne’ sconfitti, ne’ vinti, una testimonianza per guardare al futuro. Stefano Rolando, giornalista, manager, professore, da alcuni anni di ruolo all’università’ Iulm di Milano, propone questo viaggio in ‘Quarantotto’ che risponde al suo modo di guardare la realtà da tanti punti di vista. ”Ho raccolto circa 130 testimonianze del mio percorso di scrittura – dice – perche’ ritenute utili per intercettare i cambiamenti di una generazione e attorno a una generazione‘.
Ogni capitolo è introdotto da una breve sintesi dell’atmosfera del momento che riporta ai fatti salienti. Cosi’ gli Anni Cinquanta sono quelli ”della nostalgia di Maria Callas, dramma e mondanità’, gli anni Sessanta parlano di ”trasgressioni, forme irritanti, fabbriche di miti” e negli anni Novanta, dice Rolando, ”mentre crateri lavici ingoiavano sogni e bandiere, noi servivamo una patria improvvisamente senza eta”’. Ogni decennio e’ una miniera di notizie, spunti di riflessione, racconti e immagini in cui un ruolo fondamentale ha il mondo dei media, in un tempo segnato dalla rivoluzione tecnologica e da un nuovo rapporto tra diritti e bisogni. Gli argomenti piu’ forti che fanno da filo rosso della storia sono quelli del sottotitolo: ”partecipazione, liberta’, violenza, ambiguità”. (ANSA)