Una lettera di Giancarlo Ghiddon Zagni

Giancarlo Zagni è stato un protagonista della vita della cinematografia pubblica italiana, amministratore unico dell’Italnoleggio cinematografico negli anni ’70  e poi vicepresidente dell’Istituto Luce-Italnoleggio cinematografico, a fusione avvenuta all’inizio degli anni ’80. Assistente di Luchino Visconti in Senso, sposò Alida Valli. Regista, intellettuale riformista, organizzatore culturale, operatore generoso con relazioni in tutto il mondo. Le sue principali regie furono negli anni sessanta: La bellezza di Ippolita (1962),  Umorismo in nero (1964), Testa di Rapa (1966). Lo ebbi appunto vice-presidente della società a cui le Partecipazioni Statali mi preposero come direttore generale tra il 1982 e il 1985. Pochi ma intensi anni in cui con scarsi mezzi e molti progetti dovevamo rimettere in piedi una struttura aziendale pressoché morta ritrovando credibilità, prodotto e prospettiva. Se non avessi avuto Giancarlo in Consiglio di Amministrazione, non avrei avuto il sostegno e la concreta collaborazione per ottenere i risultati effettivamente conseguiti. Cosa che ho ricordato nel libro Quarantotto. Oggi, compiuti gli ottanta anni, vive con la moglie, Dalia Lahav, attrice israeliana di cui ha abbracciato anche la religione, a Mentana vicino a Roma, svolgendo incessanti attività e avendo da poco ultimato un romanzo. Ci scriviamo. Gli ho detto fugacemente del libro. L’ha comprato e letto. E mi ha scritto.

Mentana,  20 dicembre 2008

Caro Stefano,
grazie per la simpatica citazione! Il tuo libro è straordinario ed è un oggetto di Cultura che dovrebbe essere sulle scrivanie dell’Italia intera come oggetto di consultazione – soprattutto per gli “intraprenditori politici” – prima di prendere decisioni e fare annunci che scon e coin – volgono la vita pubblica di tutti… perchè tu sai che i nemici della nostra Costituzione sono molteplici, subdoli e voraci…fingono un desiderio di pace, ma non saranno paghi fintanto non avranno completamente cancellato la cultura illuministica che ci ha insegnato ad amare la Cultura oltre le chiese ed i mercati… i tuoi racconti sono puntuali, onesti e pieni di suggestioni che vanno oltre l’affabulazione intelligente ed avvincente che fa di ogni episodio un punto di partenza per riflessioni per chi vuole farsi un’opinione fuori dalla corrente che sta travolgendo interessi e speranze…
Bravo Stefano!: che tu sia bravo lo avevi ampiamente dimostrato, ma l’aperta puntigliosità con cui hai saputo cogliere e raccogliere quei momenti che… non son più cronaca, ma che non sono ancora storia, restituendocene la memoria altrimenti labile…deve essere premiata con un’ampia diffusione che mi auguro che la brava Elisabetta Sgarbi saprà sostenere con convinzione…
Avrei voglia di vederti e passare un po’ di tempo con te, ma ormai penso che dovremo affidare tutto alla virtualità della comunicazione “alla Facebook”, sperando che, come hanno già minacciato, non c’impediscano perfino quella…
Ti abbraccio con molto affetto e ti faccio già, oltre agli auguri per l’Anno Nuovo, quelli di S. Stefano.
Mi farà piacere, se vuoi e puoi, restare in contatto con te.

Ciao Giancarlo