Economia e gestione della comunicazione nelle organizzazioni complesse (CEDAM, 2010)
STEFANO ROLANDO
ECONOMIA E GESTIONE
DELLA COMUNICAZIONE NELLE
ORGANIZZAZIONI COMPLESSE
Gli ambiti di convergenza tra comunicazione
di impresa e comunicazione pubblica
Prefazioni di
GAETANO GOLINELLI
GIOVANNI PUGLISI
CEDAM
CASA EDITRICE DOTT. ANTONIO MILANI
2010
PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA
––––––
Copyright 2010 Wolters Kluwer Italia Srl
Pagine 489, Prezzo 36 €
INDICE
Prefazioni
di GAETANO GOLINELLI
di GIOVANI PUGLISI
PRIMA PARTE
IL SISTEMA DELLA COMUNICAZIONE. TEMPO DI RICOMPOSIZIONI
Nota introduttiva
Per coniugare strategie, risorse e capitale umano
CAPITOLO 1
COMUNICAZIONE DI IMPRESA, COMUNICAZIONE PUBBLICA E MEDIA. UNA LETTURA ECONOMICO-GESTIONALE
1.1. I mondi separati della comunicazione impongono oggi una lettura più connessa.
1.2. L’opportunità di un approccio alle convergenze.
1.3. L’integrazione è materia generata dall’economia.
1.4. Un processo stimolato dalle liberalizzazioni e incentivato dalla recessione.
CAPITOLO 2
LA NOZIONE DI ORGANIZZAZIONE COMPLESSA
2.1. Una categoria tra economia e sociologia.
2.2. I sistemi economico-produttivi informazionali.
2.3. Imprese in rete.
2.4. Una oikologia per il pubblico e per il privato.
2.5. Nell’approccio sistemico, le declinazioni della complessità.
SECONDA PARTE
ECONOMIA E GESTIONE DEI PROCESSI COMUNICATIVI
Nota introduttiva
Presidio identitario, cultura di impresa e logica pubblica
CAPITOLO 3
COMUNICAZIONE E IDENTITÀ. I CARATTERI DELL’APPROCCIO NEL SISTEMA DI IMPRESA E NELLE ISTITUZIONI
Nota introduttiva
3.1. L’identità non è l’immagine. Premesse.
3.2. Le principali componenti dell’identità nel sistema di impresa.
3.3. Il rapporto tra identità e immagine.
3.4. L’impresa come soggetto privato e come sistema di pubblico interesse.
3.5. L’identità, fattore strategico nei processi di cambiamento .
3.6. Processi comunicativi per la gestione di fattori identitari.
CAPITOLO 4
L’APPROCCIO AI PROCESSI COMUNICATIVI NELLE ORGANIZZAZIONI COMPLESSE
4.1. Profili condivisi e profili distinti nella comunicazione di imprese, soggetti della rappresentanza, istituzioni e organizzazioni di servizio pubblico.
4.2. La comunicazione dell’impresa. Una leva manageriale acquisita, ma non sempre espressa a tutto campo.
4.3. La comunicazione di istituzioni e associazioni. Nuova legittimazione, lenta attuazione.
4.4 Un preliminare profilo della comunicazione dei partiti.
4.5. Un preliminare profilo della comunicazione dei sindacati.
4.6. Il segmento comune: la corporate communication.
CAPITOLO 5
PUBBLICITÀ, COMUNICAZIONE E BRANDING NELL’ECONOMIA DELLA CREATIVITÀ
5.1. Il pregresso dell’esperienza italiana in materia di comunicazione e pubblicità.
5.2. Creatività e comunicazione in Italia oggi.
TERZA PARTE
TRA PUBBLICO E PRIVATO, TRA IMPRESE E ISTITUZIONI. MANAGEMENT DELLE CONVERGENZE
Nota introduttiva
Variabili strutturali e variabili culturali
CAPITOLO 6
PROCESSI COMUNICATIVI E MODELLI ORGANIZZATIVI E VALUTATIVI NEL PUBBLICO E NEL PRIVATO
6.1. Verso un ripensamento dei modelli organizzativi.
6.2. Le convergenze fra comunicazione d’impresa e comunicazione istituzionale che incidono sul modello organizzativo della comunicazione.
6.3. Le peculiarità della funzione comunicazione che incidono sul mo dello organizzativo.
6.4. Le questioni aperte sui modelli organizzativi della comunicazione di impresa.
6.5. Linee guida per un modello organizzativo della comunicazione pubblica.
6.6. Modelli di valutazione.
CAPITOLO 7
BRANDING E ATTRATTIVITÀ. ISTITUZIONI E IMPRESE IN SINERGIA
7.1. Il valore della “marca”. Il brand management trova più ampi contesti di adattamento.
7.2 Branding pubblico e identità competitiva. Colloquio con Simon Anholt
7.3. Il nuovo scenario della concorrenza tra territori.
7. 4. Milano, laboratorio verso Expo 2015. Case history.
CAPITOLO 8
IL MANAGEMENT TECNOLOGICO NELLA NUOVA GOVERNANCE DELLE ORGANIZZAZIONI COMPLESSE
8.1. La tecnologia al servizio delle funzioni comunicative e relazionali nel pubblico e nel privato.
8.2 L’impatto di internet nei processi di innovazione.
8.3 Dall’e-business all’e-democracy.
CAPITOLO 9
PROCESSI RELAZIONALI E ARTICOLAZIONE DELLE NOZIONI DEL MARKETING
9.1. L’evoluzione del marketing, tra impresa e società. Colloquio con Luca Pellegrini.
9.2. Pubbliche amministrazioni, complessità relazionale e marketing pubblico.
CAPITOLO 10
RELAZIONI ISTITUZIONALI, NEGOZIATO E RAPPRESENTAZIONE DEGLI INTERESSI TRA PRIVATO E PUBBLICO
10.1. L’evoluzione dei public affairs.
10.2. Il ruolo dei public affairs nella dinamica delle politiche pubbliche.
10.3. I profili comunicativi nel teatro delle relazioni istituzionali.
10.4. L’Europa superficie strategica per le relazioni istituzionali.
10.5. Il mercato della consulenza nel settore dei Public Affairs.
10.6. La relazione organizzativa con i fattori decisionali dell’impresa.
10.7. Le relazioni tra Italia e Romania. Case history.
CAPITOLO 11
I PROFILI COMUNICATIVI DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELL’IMPRESA
11.1 L’azienda come istituzione sociale.
11.2. Evoluzione del concetto di CSR e sue definizioni.
11.3. Costi e benefici della responsabilità sociale dell’impresa.
11.4. Ruolo della comunicazione.
QUARTA PARTE
L’EVOLUZIONE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA
CAPITOLO 12
DALLA COMUNICAZIONE AUTOREFERENZIALE ALLA PUBBLICA UTILITÀ
12.1. Nuovi bisogni e nuovo perimetro operativo.
12.2 I teatri di attuazione della comunicazione di pubblica utilità.
12.3. Alcuni riferimenti normativi.
12.4. Le tecnologie dell’informazione al servizio dell’innovazione nel settore pubblico.
12.5 Principali problemi aperti
CAPITOLO 13
IL CONTESTO DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA IN EUROPA
13.1. La comunicazione (istituzioni e imprese) innerva il processo di integrazione europea.
13.2. Caratteri della transizione dopo l’allargamento.
13.3. Le potenzialità della comunicazione nel contesto della democrazia partecipativa.
13.4. Le linee di un nuovo racconto dell’Europa.
13.5. I nodi della comunicazione comunitaria.
CAPITOLO 14
BILANCIO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE 150 NELL’EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO IN ITALIA
14.1. Il fattore organizzativo al centro dell’analisi sull’attuazione della legge 150/2000.
14.2. Dalla trasparenza alla partecipazione.
14.3. Fattori di contesto.
14.4. L’articolazione per obiettivi dell’attuale quadro di attività.
14.5. Gli adattamenti al cambiamento. – 14.6. Criticità di processo.
14.7. Completare l’attuazione della 150 e progettare il nuovo.
14.8. Una rete per il front-line della PA.
CAPITOLO 15
LA COMUNICAZIONE DI CRISI E DI EMERGENZA
15.1. Una competenza che travalica le normative ordinarie.
15.2. Aspetti definitori e soggetti investiti.
15.3. Aspetti di prevenzione, di stabilità e di trasparenza.
15.4. La gestione comunicativa delle crisi nell’ambito delle imprese.
CAPITOLO 16
IL QUADRO ECONOMICO DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA. TRA SPESA PUBBLICA, INVESTIMENTO SOCIALE E RITORNO DI IMMAGINE
16.1. Il trend della spesa.
16.2. Gli effetti della normativa.
16.3. Spesa o investimento?
16.4. La spesa nel contesto della politica europea di comunicazione.
CONCLUSIONI
ETICA E RESPONSABILITÀ NELLA COMUNICAZIONE DECLINATA AL FUTURO
Nota introduttiva
Questioni nel quadro dei caratteri di una nuova classe dirigente
CAPITOLO 17
L’EVOLUZIONE DEGLI SCENARI
17.1. Il pensiero contemporaneo e l’inquadramento teorico della comunicazione.
17.2. La comunicazione prossima ventura.
BIBLIOGRAFIA
NOTA DI PRESENTAZIONE SINTETICA DEL TESTO