Dietro alla nuova mostra al Luxembourg si cela una brutta storia. Un’interrogazione del sen. Zanda
Lettera ad alcuni miei amici
Martedi 24 marzo si inaugura al Luxembourg a Parigi una modesta mostra sul Lippi che è stata comprata dal gestore (Sylvester Verger) su internet, in offerta per la promozione turistica di Prato, su cui il presidente del Senato francese Larcher ha strappato - con intervento e richiesta personale – qualche prestito integrativo alla sovrintendenza di Firenze all’ultimo minuto per sorreggere una mostra fuori linea rispetto alla programmazone che, dal 2000, aveva prodotto successi scientifici, critici e di pubblico grazie al team italiano che conduceva l’esperienza.
Quel team è stato estromesso (nel caso di Patrizia Nitti) o indotto alla dimissioni (nel caso dei cinque sovrintendenti italiani che formavano il nucelo importante e di prestito del Comitato scientifico).
La gestione é in mano a Sylvester Verger su cui pesano ora indagini (amministrativa e penale), ma per fermarlo è necessario che esse siano concluse con esito dimostrato.
Malgrado quindi lettere di ferma perplessita’ dei ministri Rutelli e Bondi, ora l’inaugurazione cerca di dimostrare che niente è successo e cerca di mettere un velo di “lustro” su una bruttisima storia dietro a cui si celano solo affarismo e combutte.
Il 13 marzo il vice-capogruppo al Senato del PD Luigi Zanda ha depositato una ferma interrogazione.
Nei limiti delle nostre possibilità cerchiamo di mantenere viva l’attenzione su questa vicenda. Oggi ho messo in circolazione i seguenti materiali:
– una nota di breve spiegazione dei frangenti recenti della vicenda (redatta come nota giornalistica dalla Sezione arte e beni culturali di Rivista italiana di comunicazione pubblica) che anticipa l’annunciata inchiesta il 24 marzo 2009 di un sito giornalistico francese tra i più seguiti www.mediapart.fr)
– il testo dell’interrogazione del senatore Luigi Zanda del 13 marzo 2009
Faccio circolare i materiali, sollecitando in particolare chi ha la possibilità di assumere adeguate iniziative comunicative.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Al Ministro dei Beni e le Attività Culturali.
Premesso che:
– il Musée du Luxembourg, presso il Senato francese, ha ospitato in questi anni una serie di esposizioni sull’arte italiana, con mostre su Raffaello, Botticelli, Veronese, Tiziano, Arcimboldo, di grande successo di pubblico e di alto valore culturale, grazie anche all’apporto di un Comitato scientifico, che riuniva cinque fra i più noti esperti e curatori del patrimonio culturale italiano, Francesco Buranelli, Antonio Paolucci, Giandomenico Romanelli, Claudio Strinati e Nicola Spinosa;
– le mostre riguardanti l’arte italiana sono state rese possibili grazie ai prestiti di importanti opere d’arte provenienti dall’Italia, prestiti autorizzati dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e dalle Soprintendenze competenti;
– il 28 ottobre scorso i cinque membri del Comitato scientifico si sono dimessi in polemica con l’attuale gestione del museo parigino;
si chiede di sapere:
– se il Ministro dei Beni Culturali è a conoscenza dei motivi che hanno indotto i membri italiani del Comitato scientifico del museo a dimettersi;
– se non ritenga che tali dimissioni e i contrasti nati in seno al Musée du Luxembourg possano pregiudicare il proseguo della proficua collaborazione dei musei italiani con il museo parigino che negli anni passati aveva prodotto – sotto la supervisione degli esperti del Comitato scientifico – mostre di elevata qualità riguardanti l’arte italiana;
– se tale vicenda non rischi di coinvolgere gli indirizzi seguiti dalle Soprintendenze e dal Ministero in merito alla concessione in prestito di opere d’arte a musei stranieri, che come stabilito dall’articolo 66 del Codice dei Beni Culturali può essere autorizzata solo in occasione di manifestazioni, mostre o esposizioni d’arte di alto interesse culturale;
– se e quali siano le linee guida adottate dal Ministro e quale la sfera di autonomia decisionale delle Soprintendenze ai Beni Culturali, in occasione del prestito di opere d’arte per mostre fuori dal territorio nazionale, al fine di assicurare sia l’elevata qualità culturale dei progetti espositivi che riguardano il patrimonio culturale italiano, sia l’assoluta sicurezza delle opere nelle fasi del trasporto e dell’esposizione.
LUIGI ZANDA
13marzo2009