I dettagli tornano poi in mente e fanno mettere a fuoco le prime impressioni. Il trattamento serio e in buona sostanza rispettoso dell’articolo di Elsa Muschella sul Corriere di sabato 28 novembre mi ha fatto propendere lì per lì per un’accoglienza piuttosto soddisfatta. Ho scritto un sms a Marco dicendogli se ammetteva di aver perso la scommessa (con me) a proposito del Corriere (gruppo RCS, come Bompiani). Avevo ipotizzato che il giornale avrebbe sostenuto il lancio del libro. Lui aveva storto il naso.
La risposta divertente di Marco (sms) è stata questa : “Direi proprio (incorreggibile come sono O !) di NOOOO O ))!”. Dove ho messo il giallino c’erano invece le faccettine con la lingua un po’ di traverso che qui non riesco a riprodurre. Poi mi hanno telefonato – un amico che aveva sentito Radio Radicale (le interviste di Bordin a Marco) – che lui si era lamentato in pubblico per quella “avarizia” editoriale, del pezzo sul Corriere così, confinato nella colonna di destra, con titolo in quattro centimetri. Anche il mio amico (contenutista) ha detto: “ma è incontentabile!”. Oggi ho riguardato il pezzo. L’angustia di impaginazione ha obbligato a cercare parole corte. Così la battuta di Marco nel testo “Bettino temeva la presidenza Pertini, diceva quello non mi può vedere” ispira il titolo del pezzo. Ma diventa : “Quello mi odia”> “.
Come si vede non è la stessa cosa. Ora io tengo nel mio studio, con una certa reverenza, una foto che mi ritrae, a 38 anni, nell’antistanza del presidente del Consiglio a Palazzo Chigi tra Pertini e Craxi. Una foto del 25 settembre 1986, i novant’anni di Pertini, che trovano un momento del “tributo istituzionale” anche in quel palazzo. I due non si amavano, ma rispettavano tante cose uno dell’altro. E proprio quel giorno Pertini, dopo alcune ruvidezze, regalò a Craxi la sintesi (per me anche politica) di quegli anni: “
Ti devo dire però che sei stato uno statista!”. Ero lì e ricordo bene la cosa. Che Craxi tenne in sostanza per sé, non se ne vantò (e sarebbe stato utile) volendo il comunicato solo sul tributo al compleanno dell’ex-presidente della Repubblica. Ho difeso questa “logica” per anni inascoltato, per altri anni anche deriso. Questo dettaglio che la ruvidezza (d’esperienza) di Marco mette in luce, non è solo riduttiva dello sforzo che quel giornale avrebbe potuto fare nella forma e nei modi che Indro Montanelli avrebbe fatto se fosse stato oggi al
Corriere. Falsifica un po’ anche quel complesso rapporto tra Craxi e Pertini, così che mi sento di annotare queste cose.
Stefano Rolando
30 novembre 2009, h. 22.30