Conferenza stampa della Fondazione “Paolo Grassi” a Palazzo Marino a Milano
Nota per la stampa
Conferenza stampa a Palazzo Marino della Fondazione “Paolo Grassi”
Interventi di Filippo Del Corno, Francesca Grassi, Davide Rampello, Mimma Guastoni, Stefano Rolando, Gisella Belgeri
Conferenza stampa a Palazzo Marino della Fondazione “Paolo Grassi”
Interventi di Filippo Del Corno, Francesca Grassi, Davide Rampello, Mimma Guastoni, Stefano Rolando, Gisella Belgeri
La Fondazione Paolo Grassi- La voce della cultura presenta
il programma del convegno internazionale dedicato a Televisioni e culture
Si svolgerà il 29 novembre 2013 a Milano alla Fondazione del Corriere della Sera.
Presentato anche il programma Voce libera promosso dalla Fondazione Grassi con Radio Cemat e qualificati atenei italiani sul tema della prospettiva dei giovani interessati al mercato del lavoro della cultura e della creatività
Milano, 12 novembre 2013
- Paolo Grassi è nato a Milano nel 1919 ed è morto a Londra nel 1981, a 62 anni. E’ stato uno dei maggiori organizzatori culturali italiani ed europei, occupandosi di giornalismo, editoria, teatro, musica, televisione, con incessante passione civile, senso delle istituzioni, spirito culturale internazionale, dominato da dall’idea del “diritto alla cultura” per tutti e quindi fedele al principio di “inventarsi” sempre nuovi pubblici, per allargare partecipazione e fruizione, mantenendo in pari tempo alta la qualità e viva la ricerca di innovazione. Nel 1947 fonda – con Giorgio Strehler e Nina Vinchi – e guida per venticinque anni il Piccolo Teatro della Città di Milano, nel 1972 assume la sovrintendenza del Teatro alla Scala, nel 1977 è nominato presidente della Rai-Radiotelevisione italiana.
- Nel 2006, per impulso della figlia Francesca e di un gruppo di intellettuali e operatori culturali, nasce a Milano la Fondazione Paolo Grassi – La voce della cultura, che, dopo i cicli di presidenza di Mario Artali e di Salvatore Veca, è oggi animata da un consiglio di amministrazione con Davide Rampello (presidente), Gianni Cervetti, Francesca Grassi, Federica Knuth, Mimma Guastoni, Stefano Merlini e Stefano Rolando.
- Dopo avere sviluppato in questi anni un ampio programma di iniziative convegnistiche, di ricerca e di divulgazione per valorizzare la concezione del rapporto tra istituzioni e società in materia culturale che ha ispirato Paolo Grassi – tra cui il convegno “Paolo Grassi. Il teatro come bene pubblico” (2009) la catalogazione di archivi in materia di “Teatro dalla gestione privata alla gestione pubblica” (avviata nel 2008), la mostra alla Triennale di Milano (2011) “Al gran sole carico d’amore”, ripetuti laboratori culturali sperimentali con le scuole, la pubblicazione dei Quaderni (dal 2011) – la Fondazione a lui intitolata dedica e presenta oggi alla stampa due progetti che prendono ispirazione da principi e valori che Grassi ha sostenuto nelle sue attività per toccare questioni di rilevante attualità: la crisi della dimensione culturale del sistema televisivo e le condizioni per un rilancio di questa funzione e il coinvolgimento partecipativo dei giovani attorno al tema del mercato del lavoro nel campo della cultura e della creatività.
- Ne hanno parlato alla Sala Brigida di Palazzo Marino per la Fondazione Grassi Davide Rampello, Francesca Grassi, Mimma Guastoni e Stefano Rolando; per la Fondazione Cemat Gisella Belgeri; per il Comune di Milano l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
- Il convegno Televisione e culture si svolgerà venerdì 29 novembre per iniziativa delle Fondazioni Grassi e Corriere della Sera, con il patrocinio del Comune di Milano e del Consiglio regionale della Lombardia e in collaborazione con l’Associazione internazionale Eurovisioni. Dopo i saluti di Giuliano Pisapia, Raffaele Cattaneo, Piergaetano Marchetti e Davide Rampello, i lavori della mattina – coordinati da Giacomo Mazzone – metteranno a confronto i sistemi televisivi europei, con i contributi di Jerome Bourdon, Andrè De Margerie, Manuel Arranz, Matthew Hibberd, Graham Ellis (per le esperienze internazionali, con specifica attenzione al caso della BBC); e con i contributi dei parlamentari Sergio Zavoli (successore di Paolo Grassi alla presidenza della Rai), Paolo Gentiloni e Paolo Romani per intervenire sullo scenario in trasformazione del servizio pubblico radiotelevisivo italiano. Al pomeriggio (con il coordinamento di Duilio Giammaria) sarà investita la questione della relazione tra tv e cultura con i contributi di apertura di Fausto Colombo, Aldo Bonomi. Stefano Rolando e Laura Carafoli e con tre tavole rotonde dedicate a regole e consenso nel rapporto tra tv e democrazia (Ferruccio De Bortoli, Enzo Cheli, Michele Mezza Luca De Biase); al rapporto tra gli interessi politici ed economici e l’offerta televisiva (con una apertura di Stefano Merlini e i contributi di Valentina Aprea, Antonio Calabrò, Lorenzo D’Amelio, Davide Rampello, Marino Sinibaldi e Roberto Zaccaria che risponderanno a quesiti di Antonio Calbi sullo spazio reale per consolidare l’offerta di cultura in tv) e – a conclusione dell’evento – una discussione su una possibile strategia televisiva nazionale sul tema posto dal convegno con i responsabili dei maggiori soggetti televisivi: Luigi Gubitosi (Rai), Urbano Cairo (la 7), Fedele Confalonieri (Mediaset), Andrea Zappia (Sky) e Renato Farina (Eutelsat).
- “E’ molti interessante – ha detto Daide Rampello a nome della Fondazione – che la città di Milano ospiti nel quadro del prossimo contratto di servizio tra Stato e Rai, a fronte di necessarie trasformazioni del sistema delle comunicazioni in cui la rete modifica abitudini e modalità produttive e distributive e nel quadro ormai ravvicinato di Expo 2015, un tema cruciale per il sistema televisivo che non dipende solo dalla politica, ma anche dall’economia, dai centri culturali e creativi e dal civismo della società”.
- Nel corso della conferenza stampa è stato anche presentato il progetto Voce libera che la Fondazione Paolo Grassi ha già avviato con la collaborazione di Radio Cemat e di qualificati atenei italiani per “dare voce” a studenti universitari interessati al mercato del lavoro nel settore della cultura e della creatività affrontando – in diversi cicli di incontri temi specifici proposti da esperti e trattati in streaming con il pubblico in rete.