Brand Milano Seminario Istituzioni e aziende pubbliche 14 lug 2012. Commento Corriere della Sera

Orgoglio e pregiudizio. Milano si aggrappa alla sicurezza di sé per smontare le critiche e riconquistare il grande pubblico. Intanto: il 70-80 per cento della spesa corrente, di qui ai prossimi quattro anni, sarà destinato alla manovra delle City operations , le attività di valorizzazione e promozione. «Tutta la macchina comunale – dice D’Alfonso – subirà un veloce e progressivo orientamento verso l’obiettivo Expo». Primo punto del programma: «Rendere la città accogliente». A scendere: «Ripensare una Milano amica delle persone deboli e con handicap, vero punto debolissimo». Terzo: coordinare meglio, o meglio iniziare a coordinare, le missioni degli enti pubblici e delle società private. Perché Nei prossimi 40 giorni, mugugna D’Alfonso, sono previsti diciassette diversi viaggi a Shanghai: «Bisogna definire calendari comuni per rafforzare il peso di Milano nel mondo ed evitare sprechi di tempo e risorse».
Alla gita del sabato – destinazione Cassinazza di Giussago – hanno partecipato Giuliano Pisapia, gli assessori Franco D’Alfonso e Lucia De Cesaris, e tutti gli interlocutori del progetto «Brand Milano».
«Brand Milano» si tradurrà in una serie di eventi ad hoc (due manifestazioni nazionali e tre internazionali, ogni anno, per tre anni). «È positivo lo spirito di collaborazione tra enti e istituzioni», chiosa Pazzali. Ma ora bisogna passare dalla filosofia ai fatti, è il senso della sferzata data da Sala. Al termine dell’intervento di Iseppi, l’ad Expo è stato schietto e diretto: «Sento parlare di analisi, indici di qualità, di un portale Web… Roba vecchia, la gente usa già trip advisor , ne sa più di noi. Proviamo ad ascoltarla, la gente».