ANSA. in rete le dieci foto dei “dolori che ci uniscono” pubblicate nel dossier RICP sul 150°
Photostory: Italia 150, 10 scatti icona di altrettante pagine di storia
ROMA – I 150 anni dell’Unità d’Italia? A dispetto di tante pagine di giornali, mostre, anteprime, scandali, arresti e polemiche politiche, solo un italiano su tre sa che l’anniversario cade nel 2011. In tantissimi (77%) pero’ ritengono sia giusto festeggiare. E con buona pace della Lega, la quasi totalità della popolazione (95%) voterebbe oggi per l’Italia Unita.
La sorpresa arriva con un sondaggio Civicom Demoskopea che il presidente del Comitato dei Garanti, Giuliano Amato (nominato dopo le recenti dimissioni di Carlo Azeglio Ciampi), ha presentato alla Camera in un dibattito con il direttore scientifico di Civicom Stefano Rolando e il presidente del Censis, Giuseppe De Rita. L’occasione è la pubblicazione, sulle pagine della Rivista italiana di comunicazione pubblica (trimestrale edito da Franco Angeli, all’undicesimo anno di pubblicazione), di un corposo dossier dedicato alla celebrazione dell’anniversario. Dal sondaggio, affidato a Demoskopea, viene fuori tra l’altro che gli italiani vorrebbero festeggiare senza retorica, soprattutto con iniziative nelle scuole, e che non sono granché interessati ne’ a mostre itineranti, ne’ a monumenti eretti per l’occasione e neppure ad un grande evento al Quirinale.
Da Civicom, nel numero della Rivista italiana di comunicazione pubblica dedicato ai 150 anni, anche una carrellata fotografica dei dolori che insieme ai successi e ai poteri, hanno concorso ad unire l’Italia, 10 scatti icona di altrettante pagine di storia, dalla Breccia di Porta Pia alle stragi di mafia. Catastrofi della storia, della natura, del destino e della volontà umana ”che hanno segnato le ore oscure ma anche l’affratellamento degli italiani’‘. Foto simbolo di tragedie che hanno operato nella nostra percezione identitaria. Ma anche storia di superamenti di crisi, viene fatto notare, che hanno reso più matura questa identità.
A partire dalla breccia di Porta Pia nel 1870 di per sé ‘piccola ferita’, nella quale morirono però almeno 70 persone. Poi i cannoni del generale Bava Beccaris – siamo nel 1898 – puntati contro gli scioperanti. I morti furono 81. Di pochi anni successivo, nel 1906, il naufragio del Sirio, il ”Titanic dei poveri’, nel quale affogarono mille emigranti. Quindi la Grande Guerra, il delitto Matteotti, l’eccidio di Cefalonia nel 1943; Piazzale Loreto.
Uno scatto di Firenze alluvionata, nel novembre 1966, ricorda le tante violenze della natura, terremoti e alluvioni che hanno squassato l’Italia. Lo sguardo di Aldo Moro prigioniero delle Brigate Rosse racconta la triste stagione del terrorismo. Ed e’ l’immagine straziante di Falcone e Borsellino uniti e sorridenti, scelta a simbolo della lunga catena di delitti di mafia, a chiudere il film del dolore. Se qualcosa manca, ‘segnalatelo’, dicono da Civicom. Nel prossimo numero della ricorrenza si parlerà ancora.
Le dieci fotografie al link
http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2010/07/16/visualizza_new.html_1853140752.html?idPhoto=11
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