ANSA 8 marzo h. 13.09. Documento dei Domenicani (Commissione nazionale Giustizia e Pace) sul decreto
ANSA 08 marzo, 13:09
Regionali: domenicani contro decreto, minacciato stato diritto
Pregiudica “il rispetto delle regole del gioco” poiché “le cambia mentre il gioco stesso si svolge”
CITTA’ DEL VATICANO – I padri domenicani si schierano contro il decreto ‘salva-liste’, che a loro dire pregiudica “il rispetto delle regole del gioco” poiché “le cambia mentre il gioco stesso si svolge“. Paventando persino una “minaccia per lo Stato democratico“, i domenicani stigmatizzano inoltre il “messaggio culturale” per cui “il diritto possa intervenire immediatamente e in una logica emergenziale in risposta a qualsivoglia situazione, personale o comunque assai particolare“.
In un comunicato della loro Commissione nazionale “Giustizia, Pace e Creato“, i domenicani prendono posizione “in difesa dello Stato democratico e di diritto, che – spiegano – vediamo gravemente minacciato da una serie di provvedimenti legislativi, in cui si inserisce, da ultimo, il decreto legge interpretativo cosiddetto salva liste“. La Commissione composta da frati, monache, laici e suore critica in particolare l’articolo 1 del decreto “che dà preminenza ai diritti dell’elettorato rispetto alle formalità“. In verità, secondo i padri domenicani, “derubricare a mere formalità le norme sulle modalità e i termini di presentazione delle liste elettorali – peraltro a tutti note – significa anzitutto togliere peso al rispetto delle regole del gioco, cambiandole mentre il gioco stesso si svolge“.
“E’ inoltre grave – aggiunge la Commissione Giustizia e Pace, presieduta da padre Giovanni Calcara – che, ormai da tempo, si dia ai cittadini questo messaggio culturale: che il diritto possa intervenire immediatamente e in una logica emergenziale in risposta a qualsivoglia situazione, personale o comunque assai particolare“.
I domenicani sottolineano che “i canoni classici della norma giuridica sono infatti – oltre alla bilateralità e alla coercibilità – la generalità e l’astrattezza. La norma, cioé, è necessariamente prolettica, recando una disciplina valevole per tutti e prima che il fatto si verifichi“.
“Pertanto – concludono – se, ad ogni evento specifico scomodo magari per pochi, si interviene subito mediante nuove norme, si distrugge la certezza dei rapporti giuridici e si incide sul senso della responsabilità personale, privata di punti di riferimento stabili anche in termini di sanzioni, di qualunque tipo esse siano“.