Alberto Bevilacqua (9 settembre 2013)

Ricordo Alberto Bevilacqua – scrittore, poeta, sceneggiatore, regista – nato a Parma nel 1934 e scomparso ieri a Roma, dopo tormentata malattia. Ci frequentammo al tempo delle mie responsabilità all’Istituto Luce e partecipammo all’avventura produttiva e distributiva de La donna delle meraviglie (che Alberto scrisse, sceneggiò e diresse nel 1985) con Claudia Cardinale, Ben Gazzara e Lina Sastri. Bevilacqua è stato molto premiato e anche molto amato dai lettori. Nel “milieu” ha avuto rapporti più difficili, anche per ragioni di carattere. Su quel film ci furono pareri discordi. Ma ricordo di averlo sostenuto in nome di una tesi semplice sul cinema italiano: abbiamo bisogno di film “borghesi”, che raccontano la storia della classe media, tra identità speranze e frustrazioni. Come fa il cinema americano. E come fa troppo poco il cinema italiano, che deve essere o “contro” o “grottesco”. Apparteneva molto alla sua Parma. E gli piaceva anche indulgere allo sguardo “da provinciale”, come oggi lo ricorda Gian Arturo Ferrari sul Corriere che riporta il giusto giudizio di Carlo Fruttero: “Quello lì ci sa fare. Sa scrivere”. Il Meridiano – con tutti i suoi scritti – è una giusta celebrazione.