San Giorgio e il Drago

Poi – parlando qui si spera a pochi intimi – c’è da segnalare una scrittura scherzosa, attorno a temi vari, magari per accompagnare occasioni, auguri, eventi (qui seguendo orme paterne, che non perdeva un Natale o un  compleanno per usare insieme la caricatura e la penna per trarre umorismo dalla vita) oppure per rendere un po’ stralunata un’altra attività del tutto amatoriale ed espressione solo del bisogno di non lasciare intentate le forme della comunicazione (perchè l’estro artistico è ben altra cosa), che è quella del disegno e qualche volta della pittura.
Ecco un esempio recente (estate 2009) attorno ad un tema su cui c’ è da sempre attenzione anche collezionistica, quello di San Giorgio e il Drago, immensa cultura soprattutto della “grande Europa” sulla necessità di sperare che alla fine il bene vinca sul male.
Qui l’interpretazione – per carità, del tutto approssimativa – è che, pur generando sangue e dunque morte, il santo e il demonio siano parte della stessa vicenda, dunque in forme “accorpate” (anzi accorpate allo stesso cavallo, che è poi componente essenziale della forza e della epicità del santo). Il commento – immaginato come una fantasiosa recensione sul Corriere della Sera – mette in burla, facendo cioè il verso al linguaggio dei critici,  questa idea che magari avrebbe meritato un altro trattamento. Ma qui siamo nel campo soprattutto dei giochi. Quelli  nel tempo libero con Amelia o per Amelia.