25 anni del Club di Venezia. Comunicazione, istituzioni, democrazia, cittadini.

CLUB of VENICE
Plenary Session
Biblioteca Marciana, Venezia – 10-11 novembre 2011
25 anni del Club di Venezia.La comunicazione istituzionale servizio ai cittadini, rappresentazione delle democrazie, accompagnamento alla costruzione dell’Europa. Nelle condizioni di sviluppo e nelle condizioni di crisi
Lettera di Herman Van Rompuy per i 25 anni del CdV. 75 partecipanti (27 paesi e 7 istituzioni comunitarie), studiosi di università di vari paesi insieme agli operatori. In apertura Giorgio Orsoni, sindaco della città.
Vincenzo Le Voci (Consiglio UE) nominato segretario generale del Club. Tra i fattori di crisi: annunciata la chiusura e trasformazione dello storico COI-Central Office of Information britannico.
 
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E’ stata le lettera di Herman Van Rompuy – presidente del Consiglio europeo – a caratterizzare l’apertura dei lavori della venticinquesima sessione plenaria annuale del CdV nella magnifica cornice della cinquecentesca Sala della Biblioteca Marciana, affrescata da Tiziano, Tiepolo e Tintoretto, lettera indirizzata al presidente e fondatore del Club Stefano Rolando per felicitarsi del contributo dato alla costruzione dell’Europa dal sodalizio. “Felicitazioni per il lavoro svolto – scrive Van Rompuy – nella modalità di costruire una rete informale che si è rivelata giusta e visionaria, per misurare le sfide di un mestiere in evoluzione indispensabile per accompagnare e spiegare le politiche istituzionali”. Lettera portata all’assemblea plenaria a Venezia da Dirk De Bakr, portavoce  di Van Rompuj nello stesso giorno in cui il presidente del Consiglio UE arriva a Roma per alti incontri istituzionali dedicati alla crisi e ai rapporti tra Italia ed Europa. Nella sessione di apertura, dopo il saluto iniziale della Biblioteca Marciana portato dal direttore Maurizio Messina, l’intervento del sindaco della città Giorgio Orsoni: “Ho seguito il nascere e lo sviluppo del vostro progetto di rete inteso come un modo di racconto dell’Europa rispetto al quale la città di Venezia, nella sua sensibilità internazionale, vuole restare amica e partecipe”. E poi l’intervento dell’amb. Umberto Vattani, presidente della Venice International University, già segretario generale della Farnesina e presidente dell’ICE: “Il Club di Venezia dimostra l’importanza della diplomazia dell’informalità, che ha permesso di avvicinare tasselli di esperienze diverse in un mosaico comunitario oggi più leggibile”.Opening statement del presidente-fondatore Stefano Rolando – professore all’università Iulm di Milano, già direttore generale dell’informazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – per ricordare “le ragioni che a metà degli anni ’80 hanno indotto i rappresentanti professionali della comunicazione istituzionale nei governi a creare un tavolo di relazione sui temi della comunicazione pubblica e della rappresentazione del processo di costruzione dell’Europa. E con le ragioni anche i cambiamenti intervenuti nei 25 anni. Da 12 a 27 paesi, da 3 a 7 istituzioni comunitarie, da 30 a 75 partecipanti. E’ certamente cambiata la domanda sociale ed è cambiata la forma dell’interattività. Per questo la politica oggi deve essere più coraggiosa in questo campo e non preoccuparsi solo della pura visibilità”. Hans Brunmayr, già direttore generale del Consiglio UE e vicepresidente del CdV, ha poi illustrato il libro “25 years of public Communication in Europe”, una testimonianza corale sui molti temi di discussione di oltre 60 seminari e convegni promossi in questi anni. Il saluto ai partecipanti del ministro per le Politiche Comunitarie del governo italiano Anna Maria Bernini è stato portato all’apertura dei lavori da Anna Maria Villa, direttore generale per la cittadinanza europea e, nella seconda giornata, dal portavoce del ministro Alessandro Usai.
Laurent Tieule (direttore comunicazione Comitato Regioni UE) ha illustrato i risultati della recente seconda conferenza di Europcom che ha riunito a Bruxelles 600 operatori di comunicazione pubblica di tutta Europa.
Tre sessioni di lavoro hanno poi caratterizzato lo scambio di idee e di esperienze nella prima giornata. 
La prima dedicata agli sviluppi della comunicazione pubblica aperta al sociale e in particolare alle esperienze di volontariato, con introduzione di Ylva Tiveus della DG Com della Commissione europea. La seconda riguardante gli sviluppi della comunicazione nel web con particolare attenzione alle esperienze dei social media, coordinata da Niels Thogersen, con contributi del prof. Michel Sorice (Università Luiss, Roma) e con contributi di Bruno Denoyelle (Servizio Informazione del governo francese) e di Stephen Clark, capo della comunicazione web del Parlamento europeo. La terza sessione dedicata ai temi di “capacity building” con una serrata partecipazione di testimonianze introdotte dal coordinatore del CdV Mike Granatt, già direttore del Central Office of Information e dell’unità di comunicazione di crisi del governo inglese. La seconda giornata ha favorito il contributo della Rai (Italian tv media) dedicata alla comunicazione sulla cittadinanza europea per i giovani (intervento di Piero Gaffuri) e di qualificate relazioni di esponenti universitari e di soggetti interlocutori , tra cui il prof. Paulo Nassar (Università di San Paolo del Brasile) e la professoressa Anne Gregory (Leeds Metropolitan University). Nassar – anche direttore di Aberje, associazione dei professionisti della comunicazione – ha annunciato il progetto di un incontro euro-brasiliano sulla comunicazione pubblica nel 2012. Anne Gregory ha analizzato gli sviluppi della comunicazione pubblica in Gran Bretagna negli ultimi vent’anni, dando l’annuncio dell’imminente chiusura del COI-Central Office of Information per ragioni di spesa ma anche di diretto controllo sulla comunicazione da parte dei ministeri (argomento che ha sollevato perplessità e critiche dei partecipanti). Il presidente del Movimento Europeo Pier Virgilio Dastoli – già direttore della rappresentanza in Italia della Commissione UE – ha presentato il progetto di un forum euro-mediterraneo, in grado di valorizzare le relazioni con gli esponenti della comunicazione della “primavera araba”. Contributi su contesti specifici di sviluppo della comunicazione al servizio dei cittadini sono venuti da Hanna Brogen (Svezia), Zvonimir Frka-Petesic (Croazia), Daniel Stefanov (Bulgaria), Mateja Malnar-Stembal (Slovenia). Su proposta dello steering commmitee del CdV (presidente, vicepresidenti e coordinatore), Vincenzo Le Voci, funzionario della Direzione Comunicazione del Consiglio EU – attivo artefice dell’organizzazione del Club da anni – è stato nominato, con applauso dell’assemblea, segretario generale.